In Bondone vittoria con record per Simone Faggioli
L’inchino è doveroso nei confronti di un Simone Faggioli stratosferico. Serve un super campione, un professore per vincere all’Università della Montagna: il toscano dell’Osella è tutto questo. Ma anche un ragazzo semplice, di quelli che soffre durante le prove alla ricerca del miglioramento delle prestazioni di tutte le parti meccaniche, gomme comprese e che poi quando taglia il traguardo sul Bondone si lascia andare ad un timido saluto con il pugno accennato. Ha vinto la 63 esima edizione della Trento Bondone, per la quinta volta, e per la terza ha nuovamente fissato il record di percorrenza in 9’20”48. «È stato un fine settimana difficile, c’era qualcosa che non andava durante le prove, assetto e gomme non costituivano un pacchetto omogeneo poi nella notte con i ragazzi abbiamo trovato nuove soluzioni, minime differenza che mi hanno permesso di andare meglio oggi. Sono emozionato, abbiamo fatto un gran lavoro di squadra».
Non c’è riuscito Christian Merli a superare Faggioli, i tre secondi che lo separavano dopo le prove gli davano qualche speranza, alimentata dal fatto che era incorso in un dritto e aveva dovuto superare anche un concorrente che gli partiva davanti. In gara ci ha provato, è andato fortissimo salendo tra due ali di trentini che lo incitavano, ha dato tutto commettendo anche qualche piccolo errore, fissando però la sua miglior prestazione di sempre in 9’28”51, accusando 8”03 di distacco dal campione toscano. «Ci speravo e credevo di farcela se la temperatura fosse restata alta, ma è rinfrescato ed è cambiato tutto. Siamo stati bravi, la Osella è fantastica, ma soffre ancora l’accoppiata con le gomme. Non potevo tirarmi indietro e ho commesso qualche errore, ma sono contento anche del secondo alle spalle di Faggioli».
Faggioli dunque vince la 63ª edizione della Trento Bondone, Merli è secondo a 8”03, i due sono su di un altro pianeta in quanto terzo a 36”16 è il Ceco Svoboda, su Lola 99, quarto a 38”62 l’austriaco Hauser con una Dallara GP2. In questa giornata da record entra di diritto il veronese Federico Liber, quinto assoluto ad un decimo dall’austriaco che lo precede nell’assoluta, al termine diun fine settimana che lo ha visto sempre al vertice della classifica assoluta con la minuta monoposto Gloria C8f.
Non si smentisce Omar Magliona. Il sardo della Osella PA 21 Honda Ateneo sbaraglia ancora una volta tra i prototipi CN segnalandosi tra i più veloci della graduatoria assoluta di vertice, scalando in 10’12”99 alla media di 101.60. Al secondo posto di categoria è Marco Cappucci che, seppur accusando un problema di freni nella parte finale di Vanezze, dove arriva lungo ad un tornante, con la Osella Best Lap accusa un ritardo di 42”29. Terzo è il pistard padovano Giovanni Gulinelli, esordiente al volante di un prototipo tagliando il traguardo in 53”58. Segue Maurizio Pitorri con la Wolf GB/08 Best Lap, e quinto è Falcetta con la Norma M20.
Marco Cristoforetti che porta la vittoria in casa Porsche. Il trentino con 911 GT3 R, si esalta sulla strada di casa e lascia le briciole ai rivali, nella fattispecie al padovano Roberto Ragazzi che con la Ferrari 458 Superchallenge, bada all’importanza dei punti in chiave campionato accontentandosi del secondo posto assoluto, davanti per 5” a Giuseppe Ghezzi con la Porsche 911 GT3 C, quindi Rosario Parrino su Porsche 997 e Bruno Jarrach con la Ferrari 430 Challenge.
Giuliani, Ghirardo e Turrin, questi i tre piloti che si sono “giocati” l’affermazione nella E1 Italia. Non sfugge quindi il primato al velocissimo bolognese dell’Ateneo Fulvio Giuliani, che ancora una volta porta l’aerodinamica Lancia Delta Evo sul gradino più alto del podio tra queste fantastiche vetture, creando un vuoto pesante fra se ed il secondo, Michele Ghirardo gran protagonista della scalata a Bondone con la piccola Honda Civic EK4 con la quale ha dominato la classe 1600. Terzo a 39” dal leader emiliano, s’è piazzato Tiziano Turrin con la Citroen Saxo. Problemi con la scelta delle migliori gomme hanno relegato in ottava piazza assoluta Abramo Antonicelli con la BMW M3 E92 GT2, ottima al traguardo di Vason Deborah Broccolini con la Citroen C1.
Il Bondone del Gruppo A parla l’idioma Ceco con Lukas Vojacek che, prendendo tutti in contropiede dopo aver effettuato delle prove in sordina, va a stampare il miglior tempo con la Mitsubishi Lancer, in 11’12”67, precedendo l’austriaco Schweiger, sempre su Mitsubishi, e davanti anche a Gabriella Pedroni. La trentina ha spinto forte con la Lancer Paragon che regola di 5” il Ceco Maly, e di 12” il campione bolzanino Rudi Bicciato, primo tra quelli dell’italiano ma rallentato dalle alte temperature d’esercizio del propulsore per la rottura della guarnizione della tersa. Sesto è Maurizio Pioner, e settimo Ivano Cenedese, vincente in classe 2000. Nella Super1600 è padrone Dario Baruchelli, con la Renault Clio, mentre Michele Mancin vince la 1600 con la Citroen Saxo Vts.
Discorso differente quello relativa al confronto per il Gruppo N, dove è l’altoatesino della Mendola a fare la significativa differenza confermando l’ottima preparazione effettuata nelle prove di ricognizione. Il leader della serie Tricolore sale alla grande col tempo 11’17”66 e destreggiandosi alla perfezione tra le tante pieghe ed insidie del percorso piazza la Mitsubishi Lancer preparata da Bicciato davanti a tutti, staccando di 5”93 l’atteso friulano Michele Buiatti, al volante della Lancer della Friuli 1956 che ha lamentato problemi di trazione e percorrenza nelle curve. Con tanto mestiere e cuore il buon Lino Vardanega riesce a sopperire al problema al cambio della sua Lancer, che lo ha afflitto nelle prove, ma sbaglia la scelta delle gomme, dalla mescola troppo morbida, per centrare un quarto posto di gruppo che vale molto. In classe 1600 prosegue l’egemonia di Giovanni Regis e della sua Peugeot 106 Vimotorsport, che centra anche il sesto posto assoluto con un decimo di vantaggio sul Tonino Cossu, settimo assoluto e primo di classe 2000 con la Honda Civic Type R del team Magliona.
È una Racing Start da palpitanti sfide quella che apre le salite dei concorrenti per il titolo Tricolore, duelli dilatati nei distacchi dalla lunghezza del tracciato trentino. I diciassette chilometri mettono le ali ai piedi ad uno dei piloti più veloci delle cronoscalate, quel “Romy” già scudettato nel passato e che oggi ha voluto tornare sul Bondone per marcarlo col suo sigillo. Al volante della Honda Integra da poco preparata in versione Racing Start, il veneto ha vinto la categoria impiegando 12’31”49 per salire sino a Vason, precedendo di 12”05 Bondioni con la Renault New Clio e di 20” il bresciano leader di campionato Nicola Novaglio, a punteggio pieno per la classe RSTB ma soffrendo la non perfetta erogazione della potenza del propulsore della Mini John Cooper S. il bresciano ha subito così il ritorno dell’esperto bergamasco Mario Tacchini, alle spalle per soli 2”2 con la Opel Corsa 1600.
Classifica assoluta: 1. Simone Faggioli (Osella FA30 Zytek) in 9'20”48; 2. Merli (Osella PA2000 Honda) a 8”03; 3. Svoboda (Lola B99/50 Evo Judd) a 36”16; 4. Hauser (Dallara GP2) a 38”62; 5. Liber (Gloria C8F) a 38”77; 6. Cinelli (Lola B99/50 Zytek) a 44”67; 7. De Gasperi (Osella FA30 Zytek) a 48”81; 8. Moratelli (Lola B99/50 Zytek) a 49”06; 9. Magliona (Osella PA21 Evo Honda) a 52”51; 10. Bottura (Lola B99/50 Zytek) a 57”41.